Tutor DSA
Quando un ragazzo ha difficoltà di apprendimento, dovrebbe essere affiancato da un tutor DSA preparato, che lo aiuti nella gestione quotidiana col carico di lavoro scolastico.
Ma chi è il tutor DSA e cosa fa?
Innanzitutto è bene chiarire che il tutor DSA non è uno specialista clinico, ossia non è uno psicologo (può avere certo una laurea in psicologia, ma nel momento in cui sta svolgendo il ruolo di tutor, lo fa non in veste di psicologo!), né tanto meno un neuropsichiatra. Un tutor non è un sostituto dell’insegnante curricolare in classe, quindi non può fare le sue veci. Un tutor non è neppure una persona che fa ripetizioni.
E far capire alle famiglie che essere tutor non equivale a dare ripetizioni è decisamente difficile. Il lavoro del tutor, infatti, non solo non è riconosciuto, ma neppure conosciuto a volte!
Un tutor è un professionista! Ebbene sì: il lavoro del tutor non si improvvisa da un giorno all’altro. Il tutor è un professionista che ha seguito e terminato un percorso formativo. Tale studio, però, non si esaurisce mai, perché l’aggiornamento è una delle caratteristiche distintive di un buon tutor. Inoltre il lavoro sul campo è fondamentale …
Non esiste un vero ed unico percorso formativo, nel senso che sono molte le strutture certificate e specializzate che erogano corsi ad hoc.
Il tutor generalmente è l’anello di collegamento tra gli specialisti, la scuola e la famiglia. Da un lato, infatti, sa leggere le diagnosi e capire quali strategie vengono proposte dagli specialisti, che hanno in carico il ragazzo; lavorando quotidianamente con lo studente sul materiale didattico, riesce ad attualizzare le strategie e può supportare il Consiglio di classe nella stesura del PDP. Per quanto riguarda la sfera domestica, il tutor allevia le dinamiche a volte esplosive che si innescano tra figli e genitori (quando sono i genitori stessi a seguire i figli nello svolgimento dei compiti), sgravando questi ultimi da un lavoro per il quale spesso non sono preparati (nonostante l’amore e l’impegno che ci mettono).
Il tutor non lavora in modo autonomo, ma sotto la supervisione di un clinico: in modo diretto, nel caso in cui facciano parte della stessa equipe; in modo indiretto, se segue “solamente” le sue indicazioni.
Generalmente il tutor lavora sulle strategie, sulle gestione del materiale da studiare e del tempo da dedicare allo studio, non ultimo sul metodo di studio relativo alle singole materie. Lavorando a stretto contatto con lo studente, si può occupare anche di insegnare l’utilizzo di strumenti e software specifici.
Quanto può durare il lavoro del tutor con uno studente? Dipende. Teoricamente lo scopo ultimo del tutor è quello di rendere più autonomo possibile lo studente, ma ognuno ha i suoi tempi e le sue necessità, quindi, secondo la mia esperienza, è davvero difficile stimare a priori quanti incontri dovrebbero essere fatti.
Dopo tutta questa analisi, spero sia chiaro quindi che confondere il tutor DSA con una persona che fornisce ripetizioni è decisamente sbagliato.