Batteri – plasmidi

I batteri, oltre al DNA  cromosomico presente nel nucleoide, presentano dei plasmidi, ossia strutture di materiale genetico con caratteristiche peculiari:

– sono di piccole dimensioni, infatti contengono al massimo 2 geni;

– hanno forma circolare;

– sono costituiti da DNA a doppio filamento;

– si possono duplicare in modo autonomo.

Esistono 5 tipi di plasmidi:

degradativi, che consentono al batterio di metabolizzare le sostanze, soprattutto quelle tossiche, ed espellerle;

Col, che codificano per le colicine, ossia delle proteine in grado di uccidere altri batteri;

della virulenza, che trasformano la cellula ospite in cellula patogena;

F, che consentono ai batteri di scambiare materiale genetico, modificando la variabilità genetica;

R, che conferiscono resistenza ad agenti antibatterici, come gli antibiotici.

Nello specifico, il plasmide F controlla la produzione di una struttura proteica chiamata pilo. Esso si estende sulla superficie esterna del batterio e permette di agganciare altre cellule batteriche che non contengono questo plasmide.

Le cellule batteriche contenenti il plasmide F si  chiamano F+, mentre quelle in cui esso non è presente si chiamano F-.

Le F+, agganciano le F- e se le avvicinano, fino a quando possono costruire un ponte citoplasmatico, attraverso cui trasferire una  copia del plasmide F.

A questo punto la cellula F- si trasforma in F+, e diventa quindi capace di produrre il pilo, per trasferire a sua volta la nuova informazione genetica.

Trasmissione attraverso il pilo

Mappa concettuale: i plasmidi.

Mappa concettuale: il plasmide F.

Mappa concettuale: il plasmide R