Lab. – eruzione effusiva

Studiando i vulcani, perché non simulare un’eruzione effusiva?

Materiali:

  • barattolo in vetro trasparente
  • candela usata/cera
  • sabbia
  • acqua fredda
  • fornello/piastra

Procedimento

  • Prima di iniziare l’esperimento, tagliare una candela e farla sciogliere nel barattolo in vetro. Farla poi raffreddare e solidificare, facendo in modo di ottenere uno strato di cera con spessore 1 cm (io ho fatto questa operazione la sera prima).
  • Dopo aver fatto raffreddare e solidificare la cera sul fondo del barattolo, coprirlo con la sabbia (creando uno spessore di circa 1 cm).
  • A questo punto versare l’acqua fredda, in modo da ottenere uno strato con spessore di circa 3-4 cm.
  • Posizionare il sistema creato sul fornello/piastra.
  • Aspettare e osservare.

Osservazione

  • Dopo aver posto il sistema sulla fonte di calore, la cera inizia a sciogliersi e ad un certo punto la massa più calda riesce ad oltrepassare lo strato di sabbia.
  • La cera fusa riesce poi a oltrepassare anche lo strato di acqua fredda, a contatto con la quale si raffredda e si solidifica.
  • Si formano alla fine dei canali e uno strato superficiale di cera solidificata.

Conclusioni

  • Il sistema creato è un modello della Terra: il fornello/piastra rappresenta il nucleo caldo della Terra, che scalda il mantello; la cera, riscaldata, rappresenta il mantello allo stato fluido, ossia l’astenosfera; la sabbia rappresenta la parte più profonda della crosta terrestre; l’acqua rappresenta la cresta terrestre fredda.
  • Il nucleo riscalda il materiale del mantello, che risale la crosta.
  • Lungo la crosta il magma forma dei canali, per poi fuoriuscire lentamente dalla crosta terrestre e solidificarsi.
  • Ecco modellizzata un’eruzione effusiva,